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IL TIRO DINAMICO


DIVISIONE STANDARD

armi con requisiti meccanici propri e rispettanti determinate misure. Un'arma, nella sua condizione di pronto (Vedi Sezione 8.1), che sia però scarica e con un caricatore vuoto inserito od il tamburo vuoto edin chiusura, dovrà entrare completamente in una scatola di dimensioni interne 225 mm x 150 mm x 45 mm (con tolleranze +1 mm, - 0 mm). Tutti i caricatori dovranno permettere alla pistola di entrare completamente nella scatola.

Le origini del moderno tiro dinamico risalgono alla fine degli anni 50 negli Stati Uniti d'America, dove la cultura delle armi profondamente radicata e dove nasce l'esigenza di addestrare le forze dell’ordine al tiro operativo.

Il padre fondatore del tiro dinamico è il Col. Jeef Cooper il quale, agli inizi degli anni 50, definisce le prime regole del tiro pratico. Siamo però ancora agli albori del nostro sport e lontani dall’attuale tiro dinamico sportivo.

A formulare il primo regolamento, costituito da soli 8 articoli, ci penseranno Jim Mc Clary, Bob Arganbright, Lew Sharp e naturalmente il Col. J. Cooper, il 29 maggio 1976 nel Distretto di Colombia (U.S.A.): era nata l'International Practical Shooting Confederation (I.P.S.C.), che a tutt'oggi regola e promuove in tutto il mondo il moderno tiro dinamico sportivo. Il motto dell'I.P.S.C., dettato dai suoi principi base è: "Diligentia, Vis, Celeritas" (precisione, potenza,velocità). In Italia nel 1992 nasce la prima associazione Associazione Italiana Tiro Dinamico Sportivo: la AITDS.  Nel 1996 attraverso una variazione statuaria cambia denominazione nell’attuale FITDS: Federazione Italiana Tiro Dinamico Sportivo. il resto è storia dei nostri giorni.

Per partecipare alle gare di Tiro Dinamico è necessario conseguire una particolare abilitazione denominata Livello Bronzo 3000. I corsi possono essere tenuti solamente dagli Istruttori federali abilitati.

La frequentazione del corso ed il superamento della prova d'esame permettono di iniziare l'attività agonistica. 

Argomenti del corso sono: Norme di sicurezza generali e particolari, impugnature, tecniche di base, posizioni di tiro, tecniche di estrazione e  maneggio dell’arma in sicurezza.


Nel nostro sport ci sono armi standard ed armi super preparate, queste variano a secondo delle Divisioni.Come per tutte le altre  discipline  è consigliabile affidarsi ai suggerimenti dei  propri istruttori.

DIVISIONE OPEN

armi senza limitazioni per quanto riguarda la meccanica e i congegni di mira;

DIVISIONE REVOLVER

revolver di serie senza utilizzo di congegni ottici di mira. Non c'è limite alla capacità del tamburo, con 6 colpi minor e major, con 7 o più colpi solo minor.   Revolvers con funzionamento semi-automatico (autorevolver), con carrelli mobili, sono proibiti in questa Divisione

DIVISIONE CLASSIC

Le pistole devono essere visibilmente basate sul sistema Colt 1911, ricalcandone profilo e contorni. Ovvero, una arma monofilare, fusto metallico composto di un solo pezzo, carrello con sgusci di alleggerimento verso la volata, e “dust cover” (con o senza slitta porta accessori), la cui lunghezza deve essere al max di 75mm misurata dalla estremità anteriore del dust cover allo slidestop pin. La “minigonna” (Magwell) può avere una larghezza esterna non superiore a 35 mm.

DIVISIONE PRODUCTION

Armi strettamente di serie e con primo colpo solo in doppia azione o D.A.O. e lunghezza massima di canna pari a 5″- 127 mm. Solo le armi contenute nella lista come approvate sul sito dell'IPSC possono essere usate in Divisione Production. Nota: Le armi classificate dall'IPSC come a sola singola azione sono espressamente proibite.